ACT – Ambiente, Comunità, Territorio

Giovani generazioni e comunità educante insieme per un cambiamento “spettacolare”

 

Vincitore del Bando Clima Creativo di Fondazione Cariplo, un progetto di Fabbrica Sociale del Teatro, NO ONE OUT e Istituto di Istruzione Superiore Piero Sraffa, accompagnato dai due enti IDRA Teatro e Consiglio di Quartiere di Porta Venezia

 

ACT intende promuovere una trasformazione culturale e sociale nella zona di Brescia compresa tra Viale Piave e Viale Venezia, un’area urbana che rappresenta una frontiera sociale tra realtà profondamente differenti: se Viale Piave si caratterizza per una marcata eterogeneità culturale, dovuta alla significativa presenza migrante e a condizioni di fragilità socio-economica, Viale Venezia rappresenta un contesto residenziale tradizionalmente associato a un elevato benessere. L’Istituto Sraffa è collocato geograficamente e simbolicamente a cavallo di due realtà profondamente differenti, il che lo rende un luogo privilegiato per promuovere processi educativi capaci di leggere e ricomporre le tensioni del territorio, il quale è segnato da concreti rischi ambientali e significative trasformazioni demografiche, la cui conoscenza è spesso scarsa o distorta:

  • la minaccia della biodiversità autoctona, a causa dell’abbandono di tartarughe esotiche nel laghetto del Parco Ducos
  • gli incendi boschivi sul Monte Maddalena, legati a incuria e pressioni antropiche
  • la presenza di un’isola di calore urbana a Brescia, che è anche tra le dieci città italiane con la peggiore qualità dell’aria

 

Uno dei bisogni principali è quindi la necessità di coesione sociale, che si traduce in una richiesta di riappropriazione degli spazi verdi del quartiere come luogo di incontro tra generazioni, culture e gruppi sociali differenti. La presenza significativa di popolazione con background migratorio, unita alla percezione diffusa di insicurezza e alla scarsa interazione tra residenti storici e nuovi abitanti, rende urgente l’attivazione di processi di integrazione e partecipazione comunitaria, proprio attraverso il coinvolgimento attivo dei giovani studenti, a cui è fondamentale fornire strumenti per leggere criticamente il contesto in cui vivono e per diventare protagonisti dei processi di trasformazione socio-ambientale. Si registra, infatti, uno scarso legame affettivo tra territorio e giovani, i quali vivono l’ambiente in modo passivo e frammentato, senza una consapevolezza ecologica profonda o un senso di responsabilità.

 

Per questo motivo, il progetto punta ad azioni mirate al rafforzamento della coesione sociale, dell’inclusione giovanile e del dialogo interculturale tra residenti storici e nuovi cittadini, creando spazi di incontro, ascolto e collaborazione, in cui le differenze diventino risorse e opportunità per la costruzione di un’identità territoriale condivisa. In quest’ottica, si intende valorizzare il patrimonio naturale e sociale, trasformando questi luoghi in laboratori di osservazione, riflessione e azione, capaci di stimolare percorsi educativi di cittadinanza ambientale, con un forte coinvolgimento delle scuole e degli studenti.

 

In questo scenario, la scuola può agire come ponte tra comunità e territorio, diventando promotrice di cittadinanza ecologica, al fine di permettere ai giovani di entrare in contatto diretto con il proprio ambiente, comprenderne le criticità, ma anche immaginare e contribuire alla sua trasformazione.

 

Gli obiettivi principali sono:

  • rafforzare la coscienza ambientale come motore di coesione sociale
  • valorizzare il patrimonio naturale e sociale come risorsa educativa, identitaria e comunitaria
  • stimolare nei giovani un senso di appartenenza ecologica, capace di contrastare la disaffezione verso il proprio quartiere
  • attivare processi di cittadinanza ecologica condivisa capaci di incidere sulla prevenzione del degrado, sull’aumento della cura collettiva e sulla costruzione di reti sociali

 

La strategia che guida l’intero progetto si fonda su una visione filosofica denominata Green Justice, che intreccia pensiero ecologico profondo, educazione trasformativa e pratiche di giustizia ambientale. Al cuore della strategia vi è la convinzione che non esista vera sostenibilità senza giustizia, né vera educazione senza coinvolgimento attivo. Per questo motivo, il progetto assume un approccio sistemico e partecipativo, in cui la conoscenza scientifica si intreccia alla narrazione, alla creatività e all’esperienza sensibile dei luoghi. Il territorio di Brescia non è solo oggetto di studio, ma soggetto vivente con cui instaurare una relazione etica, politica e immaginativa, così da garantire a chiunque il diritto a un ambiente sano, sicuro e accessibile.

 

In conclusione, i risultati attesi di questo progetto riflettono questa visione trasformativa. Si attende innanzitutto un aumento significativo della partecipazione dei cittadini alla vita del quartiere. Attraverso attività partecipative, i giovani saranno protagonisti di percorsi educativi che li porteranno a conoscere il proprio territorio, a comprenderne criticità e potenzialità e a contribuire attivamente alla sua cura e valorizzazione. Questo coinvolgimento sarà determinante per contrastare fenomeni di esclusione e disaffezione, offrendo occasioni concrete per sentirsi parte di una comunità e agenti di cambiamento. Al tempo stesso, il progetto promuoverà il dialogo interculturale e la costruzione di nuove relazioni tra residenti storici e nuovi cittadini, trasformando le differenze in risorse e generando nuove forme di convivenza solidale. Un ulteriore risultato atteso è la diffusione di comportamenti sostenibili e pratiche condivise di tutela dell’ambiente urbano, che possano contrastare il degrado e incentivare una cura attiva e quotidiana degli spazi pubblici. Il rafforzamento della coscienza ambientale collettiva rappresenta infatti un elemento centrale dell’intervento, inteso come leva per generare reti sociali più forti, una maggiore coesione tra generazioni e un’identità territoriale più consapevole e inclusiva.

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